Il nostro Raduno a Montegrotto, cronaca e considerazioni

FIumani a Montegrotto

Ancora a Montegrotto il Raduno dei Fiumani Italiani nel Mondo. L’edizione precedente, quella del 2017, sarà ricordata per l’approvazione del nuovo statuto che, nonostante abbia mutato alcune caratteristiche formali ma anche sostanziali, non riesce a produrre questa importante consapevolezza nell’immaginario collettivo. Per cui il nome di Libero Comune persiste, quasi a voler ribadire la difficoltà di un salto oltre la storia, oltre la tradizione, talmente radicata e forte che vorrebbe negare qualsiasi riferimento al futuro. Vivere nel passato è sempre stata una delle caratteristiche dell’associazionismo giuliano-dalmata che, nonostante si sforzi a proporre un’evoluzione delle cose, finisce per ritornare al punto di partenza, a quelle questioni irrisolte ed irrisolvibili, che pesano come un macigno su una realtà che si sta spegnendo. Tutto ciò fa dire a Fulvio Mohoratz, nelle sue Preghiere in Fiuman, “spazio ai giovani”.

Perché è sempre meno incisiva la partecipazione delle seconde e terze generazioni che non hanno saputo, o voluto, raccogliere il testimone attendendo forse di essere investiti per “donazione”, dimenticando che se si vuole gestire una realtà, va conquistata con la partecipazione e le idee. Il rumore dietro le quinte purtroppo non produce progetti, attività, nuove mete legittimando un muro di gomma di volontà che non si traducono in realtà.

Per cosa verrà ricordata quindi questa edizione del Raduno? Per il desiderio di dare una svolta al programma delle due giornate, con il coinvolgimento del Comune di Montegrotto il sabato mattina, la presenza della banda in Piazza e del Sindaco davanti al Monumento ai caduti. La conferenza del prof. Giovanni Stelli, sul 30 ottobre 1918 a Fiume, la domenica dopo la messa.

Per l’istituzione dell’Aldo d’oro dei personaggi eccellenti con tre nomi: Konrad Eisenbihcler (Canada), Clara Rubichi (Italia) e Lumi Trentini (Australia). Per le “assenze”, di monsignor Egidio Crisman, troppo faticoso arrivare da Pisa a Montegrotto in macchina a 88 anni, e per l’assenza di Mario Stalzer, recentemente scomparso, che fu per decenni segretario generale del Libero Comune e al quale è stata assegnata una targa alla memoria.

Per la conferenza al Museo ebraico di Padova della storica Silva Bon, nel ciclo sulla realtà ebraica di Trieste e Fiume, in tre incontri, voluti ed organizzati insieme alla Comunità ebraica di Padova da Franco Papetti e Adriano Scabardi.

Per gli auspici inviati dal Console italiano a Fiume, Paolo Palminteri, dalle associazioni di Pola, Tito Sidari e portati dai Dalmati, il cui presidente Franco Luxardo è venuto a salutare gli amici annunciando il Raduno che i Dalmati terranno a Padova il prossimo fine settimana. E poi il discorso dell’ex console Roberto Pietrosanto, fiumano per scelta. Domenica è arrivato anche il senatore Carlo Giovanardi per annunciare con il suo abituale slancio, la mostra filatelica che si inaugura a Roma il 2 dicembre, dedicata ai francobolli della città del Quarnero il cui annullo filatelico nel corso della storia e fino al 1948 fu sempre Fiume. Alla cerimonia d’apertura sarà presente anche il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel. La mostra infatti si propone come manifestazione a Fiume 2020 città europea della cultura.

Storia, passato, che si misurano con l’energia propositiva dei rappresentanti dei Fiumani residenti a Fiume. Nelle parole di Moreno Vrancich, presidente dell’Assemblea della CI che ha presentato i progetti nei quali è già coinvolta la neoeletta dirigenza. E nelle parole di Gianna Mazzieri Sankovic del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Fiume che sta marciando come un treno per affermare la sua legittimità ed importanza. Il rapporto procede su un fondo di rassegnazione da parte dei fiumani esuli: “noi siamo stati, voi siete e sarete”. Ma i giovani della nuova dirigenza della Comunità non demordono, chiedendo senza indugio: “perché vi incontrate a Montegrotto, senza che nessuno testimoni la vostra appartenenza al di fuori del vostro gruppo, senza che la località si leghi in alcun modo alla vostra storia: venite a Fiume, noi vi accoglieremo come è giusto che sia”. Il pubblico applaude, e Vrancich insiste: “Perché vi incontrate senza aver proposto nulla e senza aver votato nulla”. Grillo parlante scuote i pensieri, troppo concentrati su cosa non è possibile fare che su ciò che oggi è possibile realizzare. Anche perché non va dimenticato che nelle proprie attività, Comunità e Dipartimento, come del resto Liceo e scuola dell’obbligo italiane a Fiume, includono anche il mondo degli esuli in un’interazione che sta dando grandi risultati.

A partire dalla battaglia per il bilinguismo, anzi per il ripristino degli odonimi, nella quale è inclusa la Società di Studi Fiumani, come nei numerosi convegni.

E novità di quest’anno, nonostante la “magra” partecipazione di quanti hanno superato l’età degli spostamenti, è arrivata una delegazione da Torino – Andor Brakus con Tonci Vatta e Walter Cnapich -, l’inossidabile Walter Giraldi da Washington, la Mirella Tainer da New York, Marino Segnan da Bologna con novità su prossimi convegni e seminari, Silvia Cuttin da Bologna che a dicembre sarà protagonista della presentazione della realtà ebraica di Fiume, nell’ambito delle conferenze organizzate dall’Associazione Fiumani Italiani con il Museo ebraico di Padova. Il presidente Guido Brazzoduro si è soffermato sul bilancio che lamenta ancora difficoltà per lo sfasamento con cui vengono coperte le spese già affrontate sulla base di progetti presentati al Ministero. FederEsuli promette la soluzione dell’impasse ma ad oggi, mancano i saldi degli anni pregressi, non si riesce ad attivare degli automatismi che diano serenità alle associazioni. A raggiungere i suoi fiumani anche Alessandro Cuk, Vicepresidente di FederEsuli per presentare un filmato eccezionale sul 1918, l’entrata delle truppe in città, recuperato al Festival del cinema ritrovato a Bologna. Un degno contributo alla conferenza del prof. Giovanni Stelli sul 30 ottobre 1918 a Fiume. Mentre le autorità ungheresi abbandonavano la città, si costituì immediatamente un Consiglio Nazionale Italiano, con a capo Antonio Grossich, nel salone grande della Filarmonica. Naturalmente il Consiglio Nazionale Italiano sorse in opposizione a quello croato, che aveva fatto occupare, quello stesso giorno il Palazzo del Governo da alcuni militi e vi aveva insediato l’avvocato Riccardo Lenac in qualità di Conte supremo di Fiume. Il 30 ottobre fu letto il Proclama di annessione di Fiume all’Italia. L’impresa di D’Annunzio doveva ancora avere inizio e il fasci

smo era ancora lontano dall’affermarsi.

Ecco perché non si comprende – come sottolineato da Fulvio Mohoratz – come mai la regione Liguria abbia scelto come titolo del concorso letterario riservato ogni anno ai ragazzi delle scuole che poi vengono premiati con un viaggio conoscitivo a Trieste, Istria e Fiume, l’utopia fiumana di D’Annunzio, anticipandola di un anno, su consiglio dei rappresentanti degli esuli di Roma. O forse si voleva sottolineare proprio la presa di posizione dei fiumani con Grossich. Non è dato sapere.

Augusto Rippa Marincovich ha raccontato l’iniziativa del Bus del Ricordo organizzato quest’anno a Fiume, con un percorso lungo le vie in cui i partecipanti potevano riconoscere e raccontare le loro vicende famigliari.

Tra le altre comunicazioni, il presidente Brazzoduro, ha ricordato la riesumazione a Castua dei poveri resti delle vittime del 4 maggio 1945, tra cui il senatore Gigante che sono stati raccolti in sette cassette e portati a Udine dove si svolgerà una cerimonia il 20 ottobre 2018 alle ore 11, presso il Tempio Ossario San Nicolò, dove i partecipanti potranno accedere dalle 10.30. La scelta di Udine è stata di Onorcaduti.

Nel 2019, centenario dell’impresa dannunziana il Raduno, probabilmente congiunto con i Dalmati, dovrebbe svolgersi nell’area del Garda con un’iniziativa particolare al Vittoriale. Il 2019 sarà anche l’anno elettorale, già dalle prossime riunioni di Giunta verrà resa nota la tempistica sia per le candidature che per il voto. Mentre il rinnovo dei vertici FederEsuli si è appena concluso ma sarà a breve termine. La presidenza di Antonio Ballarin rimarrà in carica fino a marzo prossimo, la sua conferma è stata accompagnata dalla raccomandazione di gestire l’attività in modo collegiale. Con una modifica allo Statuto, Guido Brazzoduro è stato nominato Presidente onorario, due sono i vicepresidenti: Davide Rossi (vicario) e Davide di Paoli Paulovich. Alla segreteria Giorgio Varisco.

Tra quindici giorni si svolgerà anche il Congresso nazionale ANVGD a Roma, per verifiche statutarie. L’ANVGD sta programmando la presentazione del film Red land-Terra rossa, per il quale ha investito ingenti somme nel progetto acquistato anche dalla RAI. Ora bisognerà capire come arrivare al giusto pubblico. Molti escludono sia adatto ai ragazzi delle scuole, per la sua crudezza nelle scene dello stupro e dell’infoibamento. Troppo lungo, è stata chiesta una riduzione. E gli aggiornamenti sono continuati in due giornate in cui si è sentito in modo forte il bisogno di dare a questi incontri forse un’altra cadenza, per una riflessione costante che porti ad un rinnovamento a tutto tondo che stenta a decollare.

Rosanna Turcinovich Giuricin